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  • “Gli attacchi di uccelli granivori e delle cavallette hanno distrutti i raccolti in molti villaggi.

    Ci aspetta una stagione difficile. Per questo ovunque possibile scaviamo pozzi e installiamo recinti metallici che permettano alle donne di coltivare gli orti.
    Le donne che vedete in queste immagini non avevano mai visto l’acqua sgorgare dalle loro terre riarse e non avevano mai coltivato un orticello.
    Avessi i soldi, potrei scavare pozzi e porre recinti a migliaia per gli orti delle donne di tutta la regione, che mi supplicano.
    Per preparare le nuove generazioni a lottare contro il deserto, nella chiesa di Baro, ai bambini più piccoli viene affidato un alberello da innaffiare e proteggere.”
    Questo grido di aiuto viene da p. Franco Martellozzo che continua ad affrontare le continue emergenze.
    Una terra difficile, desolata, ma dove la gente lotta compatta per la sopravvivenza.
    Diventa sempre più vitale trovare l’acqua, ma trovare l’acqua non è semplice.
    Occorre un esame scientifico che analizzi tutti i fattori atti a creare riserve d’acqua che alimentino i pozzi.

    Per fare uno studio in loco con tecniche moderne allo scopo di  “Stilare un progetto esecutivo che comprenda aspetti cartografici, dimensionamento puntuale delle opere e definire l’ubicazione delle nuove opere”, partiranno il 18 febbraio Giorgio Gagliardi architetto topografo, e Andrea Scumà geometra.
    Saranno coordinati dai geologi Luca Comitti ingegnere idraulico, presidente, e Cristiano Mastella, geologo, consigliere dell’ Associazione Ingegneri volontari ONLUS ” di Verona responsabili del progetto “…supportare tecnicamente la missione per l’approvvigionamento idrico…”.
    Una importante iniziativa attesa con comprensibile ansia e speranza dalla popolazione del Sahel per un concreto contributo ad affrontare e risolvere l’annoso problema dell’acqua.
    Son in partenza anche Antonietta Baù di Bassano e Pierino Milani di Camposampiero per visitare le scuole e prendere contatti per il loro sviluppo.
    Grazie ai volontari, grazie a chi non è insensibile al grido di aiuto.
    Mosè Pagnin

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  • Si è appena concluso un anno intenso e ricco di interventi, in aiuto ai progetti che i missionari con fatica realizzano, lottando in prima linea tra inimmaginabili difficoltà.

    Dall’aiuto a salvare dalla sottomissione le giovani donne del Ciad, vittime di matrimoni combinati e gravidanze precoci, al sostegno a suor Jane in Kenya che ospita bambini afflitti da malnutrizione, all’aiuto a sorella Gabriella Lorenzi che in Camerun aiuta le famiglie più indigenti, fino a p. Martellozzo che in Ciad sta realizzando grandi progetti, dall’acqua, alle attrezzature agricole, alle banche dei cereali, alle scuole, per aiutare quella popolazione ad uscire dallo stato di sottosviluppo e raggiungere l’autosufficienza.
    A Nyahururu in Kenya, l’Ospedale è ora ben organizzato ed è diventato un punto di riferimento importante e indispensabile per la regione. Ma le necessità di un Ospedale non finiscono mai, e per questo è continuato il nostro impegno con l’invio di nuove attrezzature medicali di diagnostica per immagini.
    Non poteva mancare un aiuto anche ai bambini dell’India nella zona di don Vimal, per assicurare loro l’istruzione e un futuro, a don Rossignolo e a p. Breda per i loro ragazzi in Thailandia e in Tanzania.
    Sono stati tanti gli EVENTI che ci hanno visto protagonisti: dalla cena solidale, grazie alla collaborazione con gli addetti alla sagra, all’incontro tra p. Martellozzo e i volontari provenienti da varie parti d’Italia e dalla Francia, realizzato al fine di coordinarne gli interventi, al concerto lirico di beneficenza per un pozzo in Ciad. Infine l’incontro-dialogo tra cinque missionari, che si è sviluppato in un dibattito illuminante per i presenti.
    Un anno che ci ha visto sempre attenti ad aiutare i più deboli.  Sarebbe bello che senza nascondere i problemi, le nostre deboli forze, i nostri difetti, riuscissimo a gioire e raccontare con orgoglio quanto di buono è stato fatto e ciò che possiamo offrire.
    Mosè Pagnin

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  • Per l’Africa è questo il grande problema, un obiettivo che sembra difficile da raggiungere, ma che affrontato nella sua complessità può trovare una soluzione.
    Trovandosi immerso in quella realtà che gli ha consentito una profonda conoscenza del territorio e dei suoi problemi, p. Franco Martellozzo ha saputo individuare la soluzione concreta per aiutare quella gente: fornire loro aratri a trazione animale.
    Una scelta difficile da capire per noi che viviamo in una società ad alta meccanizzazione, ma che in quel contesto è stata vincente. Infatti i trattori forniti dal governo non hanno avuto successo a causa della mancanza di assistenza tecnica e di ricambi, che in quelle regioni è un ostacolo insormontabile, e perché distruggevano l’humus.
    Il raddoppio della produzione agricola, raggiunta col suo intervento, gli ha dato ragione.
    E il progetto avviato nel 2018 vede una crescente domanda da parte degli agricoltori. Ad oggi consegnati più di 4.000 aratri e appena rientrato in Ciad p. Franco ha avviato la produzione di altri  200, con il coinvolgimento di nuovi artigiani in loco formati da fratel Pietro Rusconi. E questo grazie al supporto di volontari in Italia, e al sostentamento da parte di Caritas Antoniana e di Fraternità Missionaria.
    Un concerto di amici volontari che aiutano a realizzare un progetto dallo scarso appeal emotivo per noi europei, ma dal grande impatto sociale in quelle terre.
     E’ un concreto aiuto a quelle popolazioni per aiutarle a raggiungere l’autosufficienza alimentare, a trasformare la loro terra in un posto dove restare e dove crearsi un futuro, unica alternativa alla fuga.
    Mosè Pagnin

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  • Dove c’è acqua pura, c’è vita, c’è futuro. Ed è per dare una speranza di futuro a tanti bambini ancora vittime della sete, della fame e malnutrizione, che Gianluca Caporello ha voluto che il ricordo di sua madre continuasse a vivere nel sorriso di quei bimbi.
    Una serata all’insegna della grande musica, dove le arie d’opera sono risuonate in una sala gremita e attenta. Una serata piacevole, che ha coniugato l’arte musicale con la beneficienza.
    Le offerte raccolte saranno donate a p. Franco Martellozzo in Ciad, dove ha realizzato progetti atti a sollevare quella popolazione dalla miseria per portarle a raggiungere l’autosufficienza alimentare.
    Si spazia dalla costruzione di scuole alla formazione scolastica, alla fornitura di attrezzi per migliorare la produzione agricola, alla formazione agraria e tecnica, alla sanità, agli interventi per trovare l’acqua, fino a quelli per fermare il deserto coinvolgendo giovani e autorità.
    “Due parole per dirvi che sono vivo e vegeto, immerso fino al collo nelle attività e nella visita del territorio” ci scrive oggi p. Franco appena ritornato in Ciad dopo un periodo di riposo.
    Da 60 anni in Ciad (nella foto): il suo entusiasmo e la sua determinazione sono un esempio per tutti noi.
    Mosè Pagnin

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  •  “Come ricordare Marzia se non con un Concerto Lirico in suo nome; un Teatro, due voci ed un pianista da lei molte volte apprezzati. Un racconto di vita attraverso le Arie d’opera da lei amate, un’occasione per una raccolta fondi che Marzia avrebbe molto apprezzato, per dare maggiori strumenti alle popolazioni dell’Africa in difficoltà.
    Un evento commemorativo, perché è anche attraverso il ricordo che le stelle continueranno a risplendere.” 
    Grazie al maestro Gianluca Caporello che con le sue parole annuncia di aver organizzato un Concerto di beneficenza per ricordare la propria mamma.
    Il suo ricordo potrà vivere negli sguardi e nei sorrisi dei bambini che con il suo contributo ha contribuito a salvare.
    Il ricavato sarà devoluto per la realizzazione di un pozzo in Ciad, a p. Franco Martellozzo che da 60 anni aiuta quelle popolazioni, dove l’acqua pura può salvare la vita di tanti bambini e migliorare le condizioni di vita.
    Un gesto di alto significato, un concreto aiuto a chi soffre.
    Mosè Pagnin

    Domenica 22 Ottobre ore 17.30
    Teatro A. Rossi –  Viale Europa 12 – Borgoricco

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  • Sentire dalla viva voce di più missionari impegnati in terre lontane le loro testimonianze, è un’opportunità che non capita spesso.

    Siamo vicini a loro con il nostro sostegno per aiutarli a realizzare i loro progetti, ma dobbiamo essere a loro vicini anche con la nostra presenza fisica, perché sentano concretamente la vicinanza e l’affetto che li circonda.
    Un modo per dar loro il conforto di non sentirsi soli, ma tocchino con mano di poter contare sull’amicizia e l’appoggio nostro per aiutarli nella loro missione. Porteranno il loro saluto

                    LUNEDI’ 2 OTTOBRE ORE 21.00
    nel salone del Centro Parrocchiale a S. Bonaventura:

    • don Benoit Lovati, di Novara, che opera nel sud del Ciad, a Pala.

    • P. Franco Martellozzo, che opera a Mongo in Ciad

    • Don Renzo Rossignolo, di Cadoneghe, che opera in Thailandia

    • Don Vimal, cooperatore nella parrocchia di Mejaniga

                                             Ti aspettiamo!

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  • Per realizzare i progetti atti a migliorare la vita delle popolazioni del Ciad, l’aiuto a p. Franco Martellozzo viene da volontari sparsi in varie regioni d’Italia e all’estero, che dedicano tempo, competenza, risorse, alla realizzazione di progetti, nello spirito di dedizione tipico del volontariato, senza cercare la luce dei riflettori dei media o dei social.
    Si sono incontrati sabato 23 presso l’Oasi di S. Antonio a Camposampiero, dove hanno illustrato gli interventi già realizzati e gli obiettivi.
    Uno scambio di idee, di conoscenze, di proposte per un comune obiettivo: non solo aiutare, ma coinvolgere quelle popolazioni ad agire con le proprie mani per raggiungere l’autosufficienza, perché la donazione non sia fine a sè stessa, e non dia prospettiva di futuro.
    A cominciare dall’acqua, dove l’ing. Luca Comitti di Verona, presidente dell’”Associazione ingegneri volontari” ha presentato uno studio scientifico basato sulle rilevazioni fatte in Ciad dal geologo Cristiano Mastella di Verona, per cercare le falde acquifere e farne aumentare la portata per alimentare i pozzi.
    Il progetto aratri a trazione animale si è rivelato un’idea vincente, con un successo che va oltre migliore aspettativa, difficile da capire per noi che viviamo in mezzo ai trattori, ma che ha le sue giustificazioni in quella realtà. L’ing. Paolo Pascale di Bologna e l’ing. Giacinto Dal Pan di Brescia hanno illustrato come dalla fornitura di materiale siano arrivati alla costruzione in loco degli aratri, fornendo le attrezzature necessarie e la dovuta preparazione degli addetti.
    Obiettivo raggiunto anche con la donazione di Fraternità Missionaria.
    Le scuole materne hanno visto uno sviluppo importante per opera della F.I.S.M. come ha riferito Antonietta Baù di Bassano.
    L’attività di “AURA France” che da molti anni sostiene i progetti di p. Franco con risultati lusinghieri, è stata illustrata dal suo presidente Blaise Imbert, di Parigi.
    La Sanità, lo stato in cui si trovano i Centri Salute, è stato il tema affrontato dal dott. Domenico Bottecchia, che ha sottolineato come sia importante la fornitura di attrezzature sanitarie di base per rendere queste strutture più rispondenti alle necessità.
    Tanti obiettivi raggiunti o in corso, grazie anche al tuo aiuto. Tanto resta ancora da fare, ma solo insieme posiamo farcela.
    Mosè Pagnin

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  • E’ necessario investire nella scuola e nell’agricoltura per creare autosufficienza alimentare che permetta alle persone di restare nella loro terra”.
    Questo è l’incipit del rapporto delle “Banche dei cereali” sulle attività svolte nel 2022 nella regione del Guera in Ciad.  Attività che hanno visto come propulsore e animatore p. Franco Martellozzo, che ha saputo sensibilizzare e stimolare quella popolazione ad essere protagonista del proprio futuro.
    Un approccio globale per rispondere ai bisogni della gente in una realtà così diversa dalla nostra e che lo ha visto attivo nel coinvolgere un crescente numero di comunità locali.
    I progetti realizzati sono esaurientemente descritti e documentati nel report pubblicato nella newsletter di AURA Italia, e comprendono i vari aspetti della vita di quelle popolazioni: dalle Banche dei cereali, alle scuole materne, ai pozzi, all’orticoltura, alla fabbricazione di attrezzi agricoli.
    A leggere il report, ti sorprenderà trovarti di fronte a un’attività intensa, coinvolgente, con i protagonisti pieni di entusiasmo per quello che stanno facendo, perché consapevoli che si stanno costruendo il futuro nella loro terra.
    Mosè Pagnin

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