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  • Come può un Paese povero come il Ciad accogliere migliaia di rifugiati? E come rispondere alle loro primarie necessità?
    In Sudan vi è una guerra dimenticata dai media occidentali, ma dalle conseguenze catastrofiche con migliaia di morti e più di un milione di rifugiati, dei quali 700.000 nel vicariato di Mongo: qui ancora una volta troviamo p. Martellozzo in prima linea.
    “Siamo presenti nei campi profughi secondo il metodo che abbiamo usato con le popolazioni del nostro vicariato: dopo un intervento immediato, cerchiamo di creare una base economica che permetta alle famiglie di diventare autosufficienti.
    Il modo migliore è quello di creare orti: basta fornire loro l’acqua procedendo allo scavo di pozzi, fornire le sementi e utensili. Le donne, fanno rifiorire il luogo deserto con legumi di vario tipo”
    dice p. Franco.

    Una ricetta semplice, ma fondamentale per chi non ha niente e lotta per la sopravvivenza.
    Ancora una volta l’acqua si è rivelata essenziale e questo messaggio ci aiuta a comprendere quanto sia importante aiutare quelle popolazioni a risolvere il problema dell’acqua.
    Vedere un paese povero che aiuta altri poveri sfortunati, è un grande insegnamento per noi.

    Mosè Pagnin

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  • Si è appena concluso un anno intenso e ricco di interventi, in aiuto ai progetti che i missionari con fatica realizzano, lottando in prima linea tra inimmaginabili difficoltà.

    Dall’aiuto a salvare dalla sottomissione le giovani donne del Ciad, vittime di matrimoni combinati e gravidanze precoci, al sostegno a suor Jane in Kenya che ospita bambini afflitti da malnutrizione, all’aiuto a sorella Gabriella Lorenzi che in Camerun aiuta le famiglie più indigenti, fino a p. Martellozzo che in Ciad sta realizzando grandi progetti, dall’acqua, alle attrezzature agricole, alle banche dei cereali, alle scuole, per aiutare quella popolazione ad uscire dallo stato di sottosviluppo e raggiungere l’autosufficienza.
    A Nyahururu in Kenya, l’Ospedale è ora ben organizzato ed è diventato un punto di riferimento importante e indispensabile per la regione. Ma le necessità di un Ospedale non finiscono mai, e per questo è continuato il nostro impegno con l’invio di nuove attrezzature medicali di diagnostica per immagini.
    Non poteva mancare un aiuto anche ai bambini dell’India nella zona di don Vimal, per assicurare loro l’istruzione e un futuro, a don Rossignolo e a p. Breda per i loro ragazzi in Thailandia e in Tanzania.
    Sono stati tanti gli EVENTI che ci hanno visto protagonisti: dalla cena solidale, grazie alla collaborazione con gli addetti alla sagra, all’incontro tra p. Martellozzo e i volontari provenienti da varie parti d’Italia e dalla Francia, realizzato al fine di coordinarne gli interventi, al concerto lirico di beneficenza per un pozzo in Ciad. Infine l’incontro-dialogo tra cinque missionari, che si è sviluppato in un dibattito illuminante per i presenti.
    Un anno che ci ha visto sempre attenti ad aiutare i più deboli.  Sarebbe bello che senza nascondere i problemi, le nostre deboli forze, i nostri difetti, riuscissimo a gioire e raccontare con orgoglio quanto di buono è stato fatto e ciò che possiamo offrire.
    Mosè Pagnin

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  • Per l’Africa è questo il grande problema, un obiettivo che sembra difficile da raggiungere, ma che affrontato nella sua complessità può trovare una soluzione.
    Trovandosi immerso in quella realtà che gli ha consentito una profonda conoscenza del territorio e dei suoi problemi, p. Franco Martellozzo ha saputo individuare la soluzione concreta per aiutare quella gente: fornire loro aratri a trazione animale.
    Una scelta difficile da capire per noi che viviamo in una società ad alta meccanizzazione, ma che in quel contesto è stata vincente. Infatti i trattori forniti dal governo non hanno avuto successo a causa della mancanza di assistenza tecnica e di ricambi, che in quelle regioni è un ostacolo insormontabile, e perché distruggevano l’humus.
    Il raddoppio della produzione agricola, raggiunta col suo intervento, gli ha dato ragione.
    E il progetto avviato nel 2018 vede una crescente domanda da parte degli agricoltori. Ad oggi consegnati più di 4.000 aratri e appena rientrato in Ciad p. Franco ha avviato la produzione di altri  200, con il coinvolgimento di nuovi artigiani in loco formati da fratel Pietro Rusconi. E questo grazie al supporto di volontari in Italia, e al sostentamento da parte di Caritas Antoniana e di Fraternità Missionaria.
    Un concerto di amici volontari che aiutano a realizzare un progetto dallo scarso appeal emotivo per noi europei, ma dal grande impatto sociale in quelle terre.
     E’ un concreto aiuto a quelle popolazioni per aiutarle a raggiungere l’autosufficienza alimentare, a trasformare la loro terra in un posto dove restare e dove crearsi un futuro, unica alternativa alla fuga.
    Mosè Pagnin

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  • Dove c’è acqua pura, c’è vita, c’è futuro. Ed è per dare una speranza di futuro a tanti bambini ancora vittime della sete, della fame e malnutrizione, che Gianluca Caporello ha voluto che il ricordo di sua madre continuasse a vivere nel sorriso di quei bimbi.
    Una serata all’insegna della grande musica, dove le arie d’opera sono risuonate in una sala gremita e attenta. Una serata piacevole, che ha coniugato l’arte musicale con la beneficienza.
    Le offerte raccolte saranno donate a p. Franco Martellozzo in Ciad, dove ha realizzato progetti atti a sollevare quella popolazione dalla miseria per portarle a raggiungere l’autosufficienza alimentare.
    Si spazia dalla costruzione di scuole alla formazione scolastica, alla fornitura di attrezzi per migliorare la produzione agricola, alla formazione agraria e tecnica, alla sanità, agli interventi per trovare l’acqua, fino a quelli per fermare il deserto coinvolgendo giovani e autorità.
    “Due parole per dirvi che sono vivo e vegeto, immerso fino al collo nelle attività e nella visita del territorio” ci scrive oggi p. Franco appena ritornato in Ciad dopo un periodo di riposo.
    Da 60 anni in Ciad (nella foto): il suo entusiasmo e la sua determinazione sono un esempio per tutti noi.
    Mosè Pagnin

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  • Sentire dalla viva voce di più missionari impegnati in terre lontane le loro testimonianze, è un’opportunità che non capita spesso.

    Siamo vicini a loro con il nostro sostegno per aiutarli a realizzare i loro progetti, ma dobbiamo essere a loro vicini anche con la nostra presenza fisica, perché sentano concretamente la vicinanza e l’affetto che li circonda.
    Un modo per dar loro il conforto di non sentirsi soli, ma tocchino con mano di poter contare sull’amicizia e l’appoggio nostro per aiutarli nella loro missione. Porteranno il loro saluto

                    LUNEDI’ 2 OTTOBRE ORE 21.00
    nel salone del Centro Parrocchiale a S. Bonaventura:

    • don Benoit Lovati, di Novara, che opera nel sud del Ciad, a Pala.

    • P. Franco Martellozzo, che opera a Mongo in Ciad

    • Don Renzo Rossignolo, di Cadoneghe, che opera in Thailandia

    • Don Vimal, cooperatore nella parrocchia di Mejaniga

                                             Ti aspettiamo!

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  • Per realizzare i progetti atti a migliorare la vita delle popolazioni del Ciad, l’aiuto a p. Franco Martellozzo viene da volontari sparsi in varie regioni d’Italia e all’estero, che dedicano tempo, competenza, risorse, alla realizzazione di progetti, nello spirito di dedizione tipico del volontariato, senza cercare la luce dei riflettori dei media o dei social.
    Si sono incontrati sabato 23 presso l’Oasi di S. Antonio a Camposampiero, dove hanno illustrato gli interventi già realizzati e gli obiettivi.
    Uno scambio di idee, di conoscenze, di proposte per un comune obiettivo: non solo aiutare, ma coinvolgere quelle popolazioni ad agire con le proprie mani per raggiungere l’autosufficienza, perché la donazione non sia fine a sè stessa, e non dia prospettiva di futuro.
    A cominciare dall’acqua, dove l’ing. Luca Comitti di Verona, presidente dell’”Associazione ingegneri volontari” ha presentato uno studio scientifico basato sulle rilevazioni fatte in Ciad dal geologo Cristiano Mastella di Verona, per cercare le falde acquifere e farne aumentare la portata per alimentare i pozzi.
    Il progetto aratri a trazione animale si è rivelato un’idea vincente, con un successo che va oltre migliore aspettativa, difficile da capire per noi che viviamo in mezzo ai trattori, ma che ha le sue giustificazioni in quella realtà. L’ing. Paolo Pascale di Bologna e l’ing. Giacinto Dal Pan di Brescia hanno illustrato come dalla fornitura di materiale siano arrivati alla costruzione in loco degli aratri, fornendo le attrezzature necessarie e la dovuta preparazione degli addetti.
    Obiettivo raggiunto anche con la donazione di Fraternità Missionaria.
    Le scuole materne hanno visto uno sviluppo importante per opera della F.I.S.M. come ha riferito Antonietta Baù di Bassano.
    L’attività di “AURA France” che da molti anni sostiene i progetti di p. Franco con risultati lusinghieri, è stata illustrata dal suo presidente Blaise Imbert, di Parigi.
    La Sanità, lo stato in cui si trovano i Centri Salute, è stato il tema affrontato dal dott. Domenico Bottecchia, che ha sottolineato come sia importante la fornitura di attrezzature sanitarie di base per rendere queste strutture più rispondenti alle necessità.
    Tanti obiettivi raggiunti o in corso, grazie anche al tuo aiuto. Tanto resta ancora da fare, ma solo insieme posiamo farcela.
    Mosè Pagnin

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  • Aiutare le giovani donne non scolarizzate a raggiungere l’emancipazione, a conoscere i propri diritti e doveri, oltre ad acquisire competenze utili al proprio sostentamento quotidiano: questo l’obiettivo del progetto “foyer des fammes et des filles” del vicariato di Lagon diocesi di Pala-Ciad, in un territorio che comprende 60 villaggi per più di 100.000 abitanti.
    Dopo il primo anno 2019-20 che ha visto la partecipazione di una trentina di donne, il numero è cresciuto rapidamente negli anni successivi.
    “Il 2022-23 è stato l’anno della svolta per il nostro centro”, dice p. Benoit.
    Grazie all’associazione “Insieme si può” di Belluno si è potuto realizzare una struttura per ospitare i corsi e le attività si sono moltiplicate fino a raggiungere circa 400 partecipanti.
    E’ sorto così il problema dove alloggiare le ragazze dei villaggi vicini.
    Grazie all’aiuto di Fraternità Missionaria di 12.450 euro è stato possibile costruire due dormitori, oltre al pozzo già realizzato con la donazione di 4.030 euro della signora F.P. di Cadoneghe.
    Visto la grande partecipazione, l’obiettivo per il 2023-24 è di intensificare i vari corsi: di cucito, di alfabetizzazione, di orto, sulla trasformazione dei prodotti locali di puericoltura, di igiene famigliare, di economia domestica, sui diritti e doveri delle donne, di pronto soccorso e infine il corso triennale per infermieri.
    L’impegno continua. “chi educa un bambino educa un uomo, chi educa una bambina educa un popolo”.
    Don Benoit Lovati, responsabile del progetto, sarà tra noilunedì 2 ottobre ore 21.00 nel salone del centro parrocchiale, per incontrare e ringraziare i soci.
    Ti aspettiamo.

    Mosè Pagnin

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  • Un aiuto concreto per salvare dalla condizione di sottomissione le adolescenti del Ciad è venuto dalla Proloco di Cadoneghe che ha dedicato il Concerto di Natale al progetto “ Educazione e futuro per le adolescenti del Ciad
    Il concerto è’ stato non solo un grande evento, ma anche la dimostrazione di quanti nella nostra comunità condividono l’impegno di solidarietà verso chi è più sfortunato.
    L’importo di euro 3.000 è stato di grande aiuto per consentire la realizzazione della struttura di accoglienza che ora si trova nella fase terminale.
    Grazie alla Pro loco, grazie a quanti condividono e sostengono la nostra mission.
    Mosè Pagnin

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