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  • Dopo il successo delle “Banche dei cereali”, che per la loro funzione hanno attirato l’attenzione dei grandi media internazionali, ora la lungimirante visione di p. Franco per aiutare quelle popolazioni ad uscire dalla fase di sottosviluppo, si sta concentrando sull’aumento della produttività.
    E con un mezzo semplice, che noi europei abituati alla tecnologia esasperata facciamo fatica a comprendere, ma che calato in quella realtà è la soluzione più concreta e realizzabile. La fornitura di aratri a trazione animale, accompagnata dalla formazione in agricoltura, aiuta quei contadini ad aumentare la produttività, a raggiungere l’autosufficienza alimentare, e conseguentemente a migliorare il tenore di vita.
    Non solo. L’impostazione che p. Franco ha dato, è quella anche di creare un substrato di artigiani, per costruire in proprio i mezzi e non dover dipendere dalle importazioni. Nascono così anche nuone opportunità di lavoro.
    La sua visione e i suoi obiettivi sono sostenuti anche da “Caritas Antoniana che ha finanziato con 20.000 euro il progetto presentato da F.M. e Mano Amica.  Il contributo è frutto della carità dei benefattori di Sant’Antonio, i quali, con le loro donazioni, esprimono il loro ringraziamento e la loro devozione”, come riporta p. Valentino Maragno direttore.
    L’importo va ad aggiungersi ai 20.000 euro offerti da F.M. e Mano Amica, oltre a quelli dei tanti donatori amici di p, Franco.


     

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  • Nei Paesi del Sud del Mondo, la varechina si è dimostrata importante strumento per combattere il COVID.
    Padre Franco in Ciad, dopo l’esperienza di aver sconfitto con l’aiuto della varechina il colera a Mongo nel 2011, riconosciuto anche dalle autorità civili, ha dato nuovo slancio alla produzione di varechina, moltiplicando i centri per la sua produzione con i nostri dispositivi e la formazione del personale addetto.  
    Ma non solo in Ciad. Anche in altri Paesi, è aumentata la richiesta di varechina.
    La richiesta alla nostra associazione di nuovi dispositivi da parte di chi aiuta i Paesi poveri, dall’Africa al Paraguay, è ripresa.
    Grazie alla disponibilità e dedizione del nostro socio Giorgio Ferro, che artigianalmente produce questi dispositivi, è stato possibile soddisfare le richieste, sia di nuovi dispositivi che di materiale di ricambio, graffiti, ecc., per quelli in funzione in loco.
                          Dispositivi consegnati:    al 30 giugno 2021    n. 233 in 25 Paesi
    Grazie a quei soci che in silenzio e senza clamore dedicano il loro tempo ad aiutare i più bisognosi.

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  • L’autosufficienza alimentare della popolazione del Ciad è il vero traguardo da perseguire: “solo così si potrà superare l’assistenzialismo” dice p. Franco.
    Dopo aver eliminato l’influenza nefasta sugli agricoltori da parte degli strozzini con il successo delle banche dei cereali, ben 400 con 40.000 capi famiglia aderenti, ora p. Franco punta a continuare la fornitura di aratri ed erpici a trazione animale, che si sono dimostrati i più adatti per non distruggere l’humus.
    Il progetto comprende anche la formazione agraria dei contadini e la formazione di fabbri, già 6 finora, per la loro costruzione e manutenzione.

    L’appello è stato accolto da Fraternità Missionaria e Mano Amica con la decisione di finanziare con un importo di euro 10.000 cad., la fornitura di 800 aratri, integrando quanto spendono i contadini per il loro acquisto.
    Un progetto avviato nel 2018, ma che ora deve soddisfare una richiesta crescente da parte degli agricoltori che hanno visto il netto miglioramento della produttività.
    “Se i contadini hanno il loro aratro, possono finalmente contare sull’autonomia alimentare e superare anche le difficoltà derivanti dalla crisi politica che sta trascinando il Ciad sull’orlo di una guerra civile” dice p. Franco nel corso di una videoconferenza con i Presidenti delle due associazioni.
    E il grazie di p. Franco va a quanti hanno dimostrato questa sensibilità, consigli direttivi e soci, fornendo un concreto aiuto.

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  • “Il peggior Natale della mia carriera missionaria…”  come ci racconta p. Franco nel suo massaggio di auguri, ci fa entrare in una realtà sorprendente, ma che ci fa riflettere.
    Anche in quei Paesi sperduti balza agli occhi come la dignità e il rispetto di una persona, specie se donna, non si può calpestare o ignorare.
    Scarica la Lettera di NATALE 2020 – completa
    E a conclusione del racconto, così continua p. Franco:
    “Se vi ricordo questo fatto è per conchiudere che forse un giorno capiremo anche noi il senso del Covid.
    Un messaggio mi appare evidente per noi missionari qui a Mongo, super-indaffarati da mille attività e sempre in corsa.  Il Covid ci obbliga a modificare la nostra ottica.
    Ieri all’ Eucaristia comunitaria ho espresso la nuova visione che si prospetta ai miei colleghi in queste azioni concrete: “Diminuire il nostro correre in macchina e quindi diminuire le spese! Coltivare noi stessi il nostro orto come facevamo ai primi tempi della missione, piuttosto che comperare i legumi. Lavare noi i nostri piatti e fare un po’ di cucina….diminuendo così anche il nostro bisogno in personale. Insomma darci una calmata…e risparmiare!”
    Ecco la mia visione Natalizia che in fondo ci porterà a vivere più in comunità, non per chiuderci in un “cocon”, ma per meglio comunicare tra di noi e così discernere il vero volto del Bimbo della grotta di Betlemme e il suo nuovo messaggio per il Regno del Signore che avanza…..pur tra i meandri del Covid.
    Finisco con l’Augurio fervido di ritrovarci in Agosto prossimo.”
    p. Franco

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  • « Au Tchad, des banques de céréales transforment la vie des paysans.
    (
    In CIAD le Banche dei cereali trasformano la vita degli agricoltori) “

    “Mentre alle Nazioni Unite si discute il ri-finanziamento dei paesi del Sahel, questo Paese ha trovato una sua soluzione contro la malnutrizione… »
    Con questo titolo, « Le Monde », prestigioso quotidiano nazionale francese,  dedica un ampio reportage firmato da Augustin Campos, ai progetti di p. Franco Martellozzo, per lo straordinario successo e il grande progresso sociale ottenuti, grazie alla sua geniale intuizione e al suo impegno:
    « Banche dei cereali e  Aratri”. progetti sostenuti da Fraternità Missionaria e da Mano Amica.

    L’organizzazione delle Banche dei cereali, una grande realtà, provvede anche alla formazione degli agricoltori per l’utilizzo di aratri a trazione animale. Ne ha tratto beneficio la produzione agricola fino a triplicare la resa. Gli agricoltori coinvolti in questo progetto, hanno già acquistato oltre 1.500 aratri. 
    Un reportage fedele alla realtà…..almeno quella verso cui si tende e alla quale voi tutti collaborate con me…”  
    “L’ideale sarebbe che non ci fossero più degli interventi esterni a termine, né una struttura esterna, perché in questa condizione non ci sarebbe vero sviluppo.”  dice p. Franco.

     

    Scarica  l’articolo di “Le Monde” – Italiano (traduzione di Silvio Tessari)
    Scarica  l’articolo originale di “Le Monde” – francais.

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  • Con questo titolo “forte”, l’Osservatore Romano dedica un articolo-reportage sul progetto “Banche dei cereali” realizzato da p. Martellozzo.
    Ecco uno stralcio:
    “18 agosto 2020
    …. Nelle sue “casseforti” sono custoditi cereali. Solo cereali. È quanto ha costruito nella regione del Guéra, in Ciad, padre Franco Martellozzo, da più di cinquant’anni missionario in Africa.  Un’istituzione, quella delle Banche dei cereali che ha assunto un grande valore economico, ma anche culturale e religioso……
    …. Alcuni esponenti islamici fondamentalisti hanno chiesto scandalizzati alla comunità mussulmana locale: “Come mai collaborate con i cristiani che sono impuri?”. La risposta è stata diretta: “Non possono essere impuri coloro che ci hanno salvati dalla fame per puro amor di Dio.  Non ci hanno chiesto nulla in contraccambio.  Solo Dio può ispirare tali sentimenti”».
     Aiutaci a sostenere i progetti di p. Martellozzo.


    Scarica l’intero articolo   LOsservatore-Romano-su-banche-cereali             

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  • Chi l’avrebbe detto che noi europei avessimo qualcosa da imparare dai bambini e dagli educatori del CIAD?
    Ricordate la campagna per la riforestazione? Da noi qualche alberello piantato qua e là e poi abbandonato. Anche le manifestazioni pubbliche per la piantagione di alberi si sono risolte in una breve passerella con poche piantine messe a dimora da un’impresa specializzata in un’aiuola spartitraffico.  
    Il “Report” redatto in maniera esaustiva e professionale in giugno 2020 dalla “Federazione Banche dei Cereali del Guera”, dove opera p. Martellozzo, ci lascia stupiti e ammirati.
    Ben 40 tra villaggi e scuole sono stati coinvolti nel periodo 2018-9, dalla preparazione del terreno per la nascita e lo sviluppo delle piantine, alla loro messa a dimora in un ambiente avverso, avvolte in una protezione dagli animali selvatici, al loro continuo monitoraggio e manutenzione per verificarne lo sviluppo.
    Dei 12.628 alberelli piantati nell’assolato e desertico territorio, ben 7.731 hanno resistito e stanno crescendo, pari al 61,22 %.
    Un successo, un’azione concreta per affrontare Il dramma della deforestazione con le sue tragiche conseguenze, là dove questo problema è vissuto e sentito nel profondo e non è un semplice slogan. Grandi e piccoli, tutti coinvolti, in un progetto che guarda al futuro anche in questo difficile momento.
    Leggi il “Report” completo Rapport suivi et evaluations des plantations

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  • “Una realtà indispensabile nell’economia locale”: così la rivista “Popoli e Missione” della CEI ” , nel numero di Maggio, definisce le “Banche dei Cereali”.
    Particolare attenzione suscita questa iniziativa di p. Franco per il sorprendente successo con 350.000 beneficiati.
    Alcuni passi di “Banche dei cereali contro fame e usura”:
    “In Ciad, dove padre Franco Martellozzo, gesuita, opera da 53 anni, si è diffusa una rete di banche per cereali. Ad oggi sono riunite in una federazione che ne conta 346, per un totale di circa 35mila aderenti ed il beneficio di 350mila persone.
    Ma il progetto continua ad espandersi, proprio dove i raccolti sono molto più preziosi dell’oro.

    Ormai le “Banche dei cereali” sono una realtà più che avviata, apprezzata e indispensabile nell’economia locale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti con un evidente riequilibrio dei prezzi dei cereali, un miglioramento della produttività attraverso l’introduzione delle macchine a trazione animale, una selezione accurata delle sementi e un’efficace formazione dei contadini.
    La costruzione degli edifici destinati a diventare banche dei cereali è anche occasione di sviluppo di nuove tecniche produttive e di convivenza fra fedi ed etnie diverse.”
    Scarica l’articolo completo  Banche Cereali su P e M- maggio-2020
    Scarica la rivista di Maggio
    Popoli e Missione – maggio 2020

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