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  • Dai bambini e famiglie che vivono in uno stato di grave indigenza nel nord del Camerun, giunge un grido di aiuto che non può restare inascoltato.
    Continua così il nostro impegno a sostenere il  progetto dell’associazione “Came to me” tramite la missionaria laica Gabriella Lorenzin di Vigodarzere, ad accompagnare le famiglie indigenti che vivono nei villaggi dell’Arcidiocesi di Garoua, a raggiungere un minimo vitale.
    Nel 2022, 50 famiglie sono state soggetto del nostro intervento in tre villaggi della regione.
    Impegno che deve proseguire: questa è la visione e le sfide che il progetto vuole affrontare nel 2023.
    La popolazione beneficiaria è costituita da 50 famiglie indigenti per un totale di circa 800 persone senza distinzione di religione ed etnia.
    Il progetto si articola in interventi in più ambiti:
    Aiuto alle famiglie a raggiungere un minimo di autosufficienza economica con l’avvio di piccole attività, come l’allevamento, piccoli commerci o l’agricoltura.
    Aiuto scolastico: consentire a 100 bambini di frequentare la scuola per dare loro un futuro.
    Aiuto alimentare: un primo indispensabile aiuto alimentare a chi è nel bisogno.
    Sostegno socio-sanitario: con l’acquisto di un piccolo «stock» di farmaci base per interventi sanitari primari: farmaci per de – parassitare adulti e bambini, lotta contro l’anemia leggera, ecc.., e pagare le spese mediche presso ospedali o dispensari quando si presenti la necessità.
    L’importo complessivo del progetto è di 12. 000 euro.  Il nostro contributo sarà di Euro 4.000.
    Aiutaci anche tu in questo impegno. Dona anche tu il sorriso e un futuro a questi bambini.
    Mosè Pagnin

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  • Togliere i ragazzi dalla strada e farne degli agricoltori è un’impresa non facile in Ciad.

    I figli di genitori poveri che frequentano le scuole coraniche sono costretti, per antica tradizione, a mendicare per pagare la scuola: si vedono così gruppetti di bambini e ragazzi con una ciotola per raccogliere gli avanzi dei pasti o qualche monetina.
    “La vita di questi ragazzi è infernale: fame, intemperie, malattie e botte se tornano a ciotola vuota. Alla fine del curriculum di formazione avranno imparato il Corano a memoria, ma null’altro, e saranno vittime degli integralisti che fomentano i movimenti armati estremisti”, ci descrive p. Franco Martellozzo.
    Trasformare le scuole coraniche in centri agricoli moderni e produttivi in modo da raggiungere l’autonomia alimentare e togliere i giovani dalla strada: questo l’obiettivo di p. Franco.
    In tre di queste scuole hanno è stato raggiunto l’obiettivo: grazie alla formazione e all’uso della trazione animale, 150 alunni sono diventati bravi agricoltori fino a raggiungere l’autosufficienza alimentare.

    “Alla fine del curriculum di studi, questi ragazzi saranno capaci di diffondere in altri villaggi le tecniche apprese. Non saranno dei parassiti e non cadranno nella trappola degli estremisti armati”, continua p. Franco, che in mezzo a mille difficoltà legate all’indigenza e alle antiche tradizioni, realizza progetti per l’emancipazione di quelle genti e per dare un futuro ai giovani.
    Ma ha bisogno anche del nostro sostegno concreto.
    Mosè Pagnin

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  • Ovunque dove c’è acqua, c’è vita. In Ciad, dove c’è un pozzo, c’è vita.
    Ma quando i pozzi sono a secco, nasce il dramma. E quì prende corpo la proposta di p. Franco di costruire una diga con i massi granitici che si trovano in quella zona, per permettere alle acque dei torrenti di infiltrarsi nel suolo e alimentare i pozzi. 
    Un’idea di difficile realizzazione, considerato la mancanza di mezzi a disposizione. Un lavoro incredibile ai nostri occhi.
    Ma nel villaggio di Gourbiti, la popolazione non vuole abbandonare quelle terre e decide di costruire la diga con le mani.
    Ecco allora che si mobilitano tutti gli abitanti del villaggio, comprese donne e bambini, per realizzare un’impresa titanica: spaccare i massi, trasportarli, imbrigliarli, fino a che la diga prende forma.
    ” …le donne riescono a coltivare gli ortaggi e mi ringraziano con le lacrime agli occhi”, dice p. Franco Martellozzo, “e ora che l’acqua alimenta i pozzi, nessuno pensa più di abbandonare il villaggio.”

    Grazie p. Franco.  Grazie a chi dona per un pozzo, per la vita.
    Mosè Pagnin

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  • “L’educazione è l’arma più potente che può cambiare il mondo” affermava Nelson Mandela.
    Dare anche ai bambini che vivono nei villaggi lontani dalle città la possibilità di accedere alla scuola è un obiettivo che tutti dobbiamo porci.
    I ragazzi che in India vivono nei villaggi lontano dalle grandi città si vedono costretti ad abbandonare gli studi per mancanza di strutture.
    Una situazione che va affrontata per dar modo ai ragazzi di costruire il loro futuro: “realizzare una scuola nel villaggio per consentire a ragazzi di accedere all’istruzione, è la via per creare dei cittadini responsabili” afferma il Vescovo di Ambikapur.
    La richiesta di aiuto per contribuire a realizzare questo progetto espressa da don Vimal, vicario parrocchiale presso la parrocchia di Mejaniga in Cadoneghe, per i ragazzi che vivono in quella terra da cui proviene, non poteva restare inascoltata dalla nostra associazione.
    Un altro passo per la crescita di tanti giovani e per contribuire a dar loro un futuro.
    Mosè Pagnin

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  • Situato in una posizione geografica importante per offrire assistenza medica a una popolazione numerosa, il “Centre de Santé Marie et Aldo”- diocesi d’Eseka (Camerun), si trova in una situazione di grande disagio e di semiabbandono per la mancanza di attrezzature e dispositivi medicali.
    In questa struttura fatiscente diventa sempre più difficile offrire i servizi di primo intervento: la consultazione generale con il paziente, l’assistenza prenatale, la maternità, l’ecografia e la piccola chirurgia.
    Sensibilizzati da questa emergenza dal dott. Francesco Meduri, abbiamo concentrato i nostri sforzi per dare un aiuto concreto.
    E’ partito oggi 16 novembre un container contenente, oltre ad una pompa ad immersione, sia attrezzature varie per la degenza ospedaliera e la farmacia, sia dispositivi medicali.

    Grazie al dott. Francesco Meduri per i ferri chirurgici e il frigorifero, al dott. Leopoldo Costa per l’ecografo, a Fernando Schiavon per l’elettrocardiografo, la poltrona parto e la lampada scialitica, al dott Roberto Ghezzo di Rovigo per i 17 letti e comodini.
    E’ un primo intervento per le necessità più urgenti: “ma saremo sempre disponibili ad intervenire per il funzionamento di questa importante struttura” riferisce il presidente Sergio Mirandola coordinatore del progetto.
    Mosè Pagnin

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  • ” EDUCAZIONE E FUTURO PER LE DONNE DEL CIAD”
    Obiettivo del progetto è liberare le bambine e le adolescenti della diocesi di Pala in Ciad, dalla condizione di sottomissione a cui sono soggette. In quell’area subsahariana, le bambine sono considerate un peso di cui liberarsi.
    Diventano così vittime di matrimoni e gravidanze precoci e ravvicinate. La media è di 8 figli, con grossi rischi sia per se stesse che per i bambini.
    Secondo l’Unicef, la percentuale di donne sposate o andate a convivere prima dei 18 anni è del 68%. 
    Per aiutare queste giovani ad avere la coscienza e la maturità che consenta loro di raggiungere finalmente dignità e indipendenza, l’unica via è l’istruzione e la formazione, sia umana che per lo sviluppo familiare e professionale.
    Un progetto che vede coinvolta la parrocchia di Bissi Mafou con don Benoit Lovati, nella diocesi di Pala, mediante la realizzazione di una struttura, capace di accogliere le ragazze di 60 villaggi circostanti, nella quale organizzare i corsi di istruzione e formazione.
    Fraternità Missionaria, grazie alla donazione di 4.030 euro della signora F.P. che ha voluto restare anonima, ha contribuito alla costruzione del pozzo necessario per la struttura e per la comunità.

    Il pozzo profondo 64 mt., è ora una realtà.
    Rimane da finanziare la realizzazione della struttura per un importo previsto di 43.000 euro.

          Obiettivo del progetto:

    Realizzazione di un Centro di formazione con la partecipazione dell’associazione “Insieme si può”ONLUS, per le ragazze dai 14 anni in su e giovani donne analfabete e/o poco scolarizzate della Prefettura di Lagon. Beneficeranno i 60 villaggi coinvolti per una popolazione totale di circa 70.000 persone. Si prevede che annualmente almeno un centinaio di ragazze e giovani donne parteciperanno alle attività del centro.
    Obiettivi specifici
    Alfabetizzazione • Educazione alla Vita e all’Amore  • Diritti umani, in particolare i diritti e doveri della donna, Salute e igiene • Economia domestica • Puericoltura • Alimentazione • Taglio e cucito • Ricamo • Elementi di base di agricoltura e allevamento di animali domestici , Attività generatrici di reddito. L’atelier di taglio e cucito è già stato realizzato dall’associazione “Insieme si può”ONLUS”
    ” EDUCAZIONE E FUTURO PER LE DONNE DEL CIAD” è Il progetto che Fraternità Missionaria presenta nella piattaforma digitale “ForFunding di Banca IntesaSanPaolo: strumento che offre alle associazioni di volontariato la possibilità di sensibilizzare un ampio numero di persone oltre a coloro che ci seguono costantemente. Una opportunità che la nostra associazione ha voluto cogliere.
    Ognuno potrà verificare online su questa piattaforma lo stato delle donazioni in prospettiva dell’obiettivo: uno strumento immediato di grande trasparenza.
    La grande visibilità che il progetto ottiene con questo mezzo che si rivolge ad una vasta platea, offre maggiori possibilità di vedere realizzato l’obiettivo nei tempi previsti.
    Le donazioni per questo progetto vanno fatte sulla piattaforma
    https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/futuro-donne-ciad
    La tutela delle donne è un grande progetto di promozione umana.
    Grazie
    a chi ci aiuterà a realizzarlo.
    Mosè Pagnin

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  • Il raggiungimento dell’autosufficienza alimentare per i Paesi in Via di Sviluppo è un obiettivo che è tornato prepotentemente alla ribalta per la grave crisi internazionale.

    ” Il segreto dell’autosufficienza alimentare mi è stato rivelato agli albori della mia esperienza africana negli anni 1971. In quegli anni remoti, introducevo la cultura a trazione animale in Ciad e avevo creato una scuola per la formazione dei contadini”  dice p. Martellozzo in una sua riflessione.
    E ricorda:

    “…le culture di esportazione, come il cotone, rappresentano un pericolo per le popolazioni africane se manca la base solida del mercato locale e l’autosufficienza alimentare.
    Per questo, ormai da una vita, mi son dato da fare su più fronti:
    – creazione banche dei cerali per la lotta contro gli usurai dei prodotti agricoli
    – incremento di un’agricoltura ecologica con tecniche naturali di arricchimento del suolo,
    – sviluppo della cultura a trazione animale ( i trattori che distruggono lo strato organico del suolo ).
    orti per le donne,

    piantagioni d’alberi per i bambini delle scuole, e arnie per gli apicoltori.
    In questo momento, qui a Mongo, i contadini che coltivano i prodotti tradizionali (miglio, sorgo, arachidi, sesamo…) non sentono i soprassalti del mercato internazionale.

    Purtroppo devo constatare che l’Africa, un paese dalle possibilità agricole infinite, è diventata schiava delle importazione di grano straniero. Importante che le culture industriali non distruggano l’autonomia alimentare che poggia sui prodotti locali.”
    E’ questo un estratto delle riflessioni di p. Franco. Riflessioni che ci ricordano le azioni concrete  messe in atto da lui per affrontare il problema dell’autosufficienza alimentare.
    Il successo delle Banche dei Cerali con oltre 40.000 aderenti, è stato tale cha ha attirato l’attenzione della grande stampa, così come gli altri interventi concreti.

    Fraternità Missionaria ha supportato p. Franco fin dai tempi in cui Dario nel lontano 1980 andava a cercare l’acqua e ad insegnare agli agricoltori le tecniche per aumentare la produzione.
    Un aiuto che è continuato negli anni e continua fino ad oggi con il sostegno economico e logistico.
    In questi giorni è stato inviato un’altra tranche di 5.000 euro per la costruzione di nuovi aratri a conduzione animale che vanno ad aggiungersi alle migliaia già prodotti.
    Mosè Pagnin

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  • Al pozzo è una festa: una comunità, tanti bambini ringraziano. Finalmente l’acqua, fonte di vita, sgorga pulita dopo aver scavato un pozzo profondo 65 mt. La fatica e l’impegno sono stati premiati.
    E quale miglior augurio di Buona Pasqua, sapere di aver dato la gioia di vivere, una speranza di futuro a tanti bambini.
    Il sorriso e il grazie di quei bambini saranno il miglior ricordo di Mario, e di grande gioia per la signora F.P. di Cadoneghe che ha visto realizzato il sogno suo e del marito, “con l’Africa nel cuore”, come recita la targa.

    Grazie e Buona Pasqua.

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