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  • Percorrere 5 km a piedi in un territorio inospitale per andare a scuola: non un semplice “pedibus”, ma una dura necessità quotidiana per molti bambini dai 6 ai 15 anni nella prefettura di Sago in Costa d’Avorio. Per i piccoli indifesi, oltre al disagio, i pericoli sono facilmente immaginabili.
    Per affrontare questo problema, p. Morandu dopo aver costruito la scuola nel 2014 anche con il nostro contributo, sta ora costruendo un dormitorio per ospitare 50 bambini.
    Il progetto favorisce inoltre la formazione di questi ragazzi e li aiuta, in una scuola cattolica frequentata in maggioranza da mussulmani, a “rafforzare il dialogo e la convivialità delle differenze sul piano sociale, culturale, umano e religioso”, dice p. Celestino.

    Fraternità Missionaria continua il suo sostegno con il finanziamento dell’occorrente, mobili , letti, ecc. per allestire il dormitorio.

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  • A Ndarawga, sulla strada per Nyahururu, bambini abbandonati, malnutriti, ragazzi di strada, orfani per HIV/AIDS,  ragazzi vittime di crudeltà, di abusi fisici e di violenze sessuali,  trovano rifugio, sostegno e protezione presso le “Piccole figlie di S. Giuseppe”.
    130 tra bambini, ragazze e giovani trovano rfugio in questo orfanatrofio: le suore provvedono con grande sacrificio e pochissimi mezzi al loro sostentamento e alla loro educazione, con l’obiettivo di dare loro una formazione agricola o tecnica, per una prospettiva di futuro.
    Anche l’abbigliamento per i piccoli ospiti, aspetto non secondario, viene realizzato direttamente dalle suore. Per sopperire a questa necessità, Fraternità Missionaria ha destinato l’importo di 1.600 euro per l’acquisto di due macchine da cucire professionali in sostituzione delle attuali obsolete e inutilizzabili, nonchè del materiale tessile necessario.
    Un modesto aiuto a chi con entusiasmo e con sacrificio si prende cura dei bambini più sfortunati.
    Leggi qui informazioni sul “Rehabilitation center – Little Daughters of St. Joseph  

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  • 2021. Il nostro impegno continua. Inviato nuovo materiale elettromedicale.

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  • Dare prospettive di futuro a quei minori che vivono in condizioni di estrema povertà e nella totale mancanza di strutture di base e di formazione scolastica è la linea guida del progetto in aiuto di una popolazione vittima ancora delle conseguenze dei conflitti che hanno sconvolto l’Angola.
    L’obiettivo prevede l’alfabetizzazione, la formazione professionale e tecnica, oltre a favorire l’emancipazione femminile a protezione soprattutto delle bambine da abusi e violenze, organizzando corsi di cucito, cucina, educazione igienica sanitaria e puericoltura.
    Un progetto in sinergia, sostenuto da Mano Amica per la realizzazione nella diocesi di Mbanza Kongo, di una struttura di 5 aule e 8 servizi igienici, a cui Fraternità Missionaria contribuirà con la destinazione dell’intero ammontare del 5 X mille ricevuto per il 2018 pari a euro 6.930.
    Grazie al tuo contributo potremo offrire speranza e concreta possibilità di sviluppo a molti bambini e bambine che altrimenti resterebbero abbandonati a sé stessi e senza futuro.

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  • 54 famiglie per un totale di 350 persone: questo il bilancio del 2020 a sostegno di famiglie in situazione di estrema precarietà e a quelle con gravi malattie, in 5 piccoli villaggi nella savana a Nord del Camerun.
    La sinergia tra Fraternità Missionaria, “Came to me” e l“Associazione Christian”, voluta e sostenuta dalla missionaria laica Gabriella Lorenzi di Vigodarzere, ha consentito di raggiungere l’obiettivo di seguire molte famiglie in grave indigenza sanitaria nella Diocesi di Garoua, dove molti per la prima volta hanno potuto avere accesso a servizi sanitari. Sono stati presi in carico 9 bambini nati da madre sieropositiva, di cui 3 rimasti orfani, con la fornitura di latte artificiale e con il sostegno alle famiglie adottanti.  Si è provveduto a sensibilizzare con un percorso di formazione molte famiglie sull’igiene, indirizzandole alla prevenzione delle malattie, alle visite prenatali delle donne in gravidanza. 
    Oltre a questo, 20 famiglie sono state aiutate a raggiungere l’autonomia socio-economica con attività come l’agricoltura, l’allevamento di capre e animali da cortile, piccoli commerci.
    L’obiettivo di questo partenariato è di continuare anche per il 2021 a seguire le comunità indigenti sia a livello socio-sanitario sia per aiutarle a raggiungere un’autonomia economica.

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  • Con questo titolo “forte”, l’Osservatore Romano dedica un articolo-reportage sul progetto “Banche dei cereali” realizzato da p. Martellozzo.
    Ecco uno stralcio:
    “18 agosto 2020
    …. Nelle sue “casseforti” sono custoditi cereali. Solo cereali. È quanto ha costruito nella regione del Guéra, in Ciad, padre Franco Martellozzo, da più di cinquant’anni missionario in Africa.  Un’istituzione, quella delle Banche dei cereali che ha assunto un grande valore economico, ma anche culturale e religioso……
    …. Alcuni esponenti islamici fondamentalisti hanno chiesto scandalizzati alla comunità mussulmana locale: “Come mai collaborate con i cristiani che sono impuri?”. La risposta è stata diretta: “Non possono essere impuri coloro che ci hanno salvati dalla fame per puro amor di Dio.  Non ci hanno chiesto nulla in contraccambio.  Solo Dio può ispirare tali sentimenti”».
     Aiutaci a sostenere i progetti di p. Martellozzo.


    Scarica l’intero articolo   LOsservatore-Romano-su-banche-cereali             

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  • “Una realtà indispensabile nell’economia locale”: così la rivista “Popoli e Missione” della CEI ” , nel numero di Maggio, definisce le “Banche dei Cereali”.
    Particolare attenzione suscita questa iniziativa di p. Franco per il sorprendente successo con 350.000 beneficiati.
    Alcuni passi di “Banche dei cereali contro fame e usura”:
    “In Ciad, dove padre Franco Martellozzo, gesuita, opera da 53 anni, si è diffusa una rete di banche per cereali. Ad oggi sono riunite in una federazione che ne conta 346, per un totale di circa 35mila aderenti ed il beneficio di 350mila persone.
    Ma il progetto continua ad espandersi, proprio dove i raccolti sono molto più preziosi dell’oro.

    Ormai le “Banche dei cereali” sono una realtà più che avviata, apprezzata e indispensabile nell’economia locale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti con un evidente riequilibrio dei prezzi dei cereali, un miglioramento della produttività attraverso l’introduzione delle macchine a trazione animale, una selezione accurata delle sementi e un’efficace formazione dei contadini.
    La costruzione degli edifici destinati a diventare banche dei cereali è anche occasione di sviluppo di nuove tecniche produttive e di convivenza fra fedi ed etnie diverse.”
    Scarica l’articolo completo  Banche Cereali su P e M- maggio-2020
    Scarica la rivista di Maggio
    Popoli e Missione – maggio 2020

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  • “Papà Adai con figli e nipotini raccoglie il sorgo…Quest’anno polenta a volontà!”   scrive p. Franco su Facebook.
    Solo con la formazione agricola e con gli strumenti adatti al loro terreno e alla loro cultura potremo aiutarli a raggiungere l’autosufficienza alimentare.
    I pesanti trattori voluti dal governo si sono presto dimostrati inadatti al compito, sia perché distruggevano la parte organica del terreno, sia per le difficoltà della loro manutenzione.
    Da qui la decisione di p. Franco Martellozzo di incentivare gli agricoltori all’utilizzo di aratri ed erpici a trazione animale adatti alla diversità dei terreni. Attrezzature tra l’altro costruite dagli artigiani locali con il sostegno e il materiale fornito da Fraternità Missionaria e Mano Amica di Camposampiero, creando così anche un substrato imprenditoriale.
    Nel 2018-19 sono stati formati ben 3.800 contadini e venduti 1800 aratri a metà prezzo.
    Il successo dell’iniziativa è confortato dalle innumerevoli richieste che continuano a pervenire. Contiamo di fornirne circa 800 all’anno per i prossimi 5 anni: un aiuto concreto a quelle popolazioni per farle uscire dalla fase di sottosviluppo.


     

     

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