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  • L’attenzione della stampa su di noi: il nostro impegno non passa inosservato.
    “Fraternità Missionaria apre un ospedale in Kenya” è il titolo sul Gazzettino di venerdì 9 Ottobre
     “…..Un traguardo impensabile per una piccola associazione, ma che ora è invece realtà…”.
    Scarica l’articolo de Il Gazzettino 9 Ottobre
    “La rivoluzione dell’aratroè il titolo di un servizio apparso su ”Il Messaggero di S. Antonio” di Ottobre.
    In Ciad un progetto in apparenza semplice nasconde una grande storia di missione che coinvolge un padre gesuita, un territorio vasto due volte l’Italia e, addirittura, Boko Haram, l’associazione terroristica più temuta d’Africa. …… In questo percorso esaltante e difficile, padre Franco è aiutato da due associazioni del padovano, Fraternità Missionaria di Cadoneghe e Mano amica di Camposampiero. Sono loro a chiamare in campo anche Caritas sant’Antonio.
    Scarica l’articolo de Il Messaggero – ottobre

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  • L’incontro con i volontari di ritorno da Kenya e dal Ciad è stata un’esperienza illuminante. Le loro impressioni, le loro visioni dell’Africa fatte da una conoscenza diretta sul campo, mettono in evidenza un problema dalle grandi dimensioni.
    Un’Africa che vuole crescere, un’Africa che dobbiamo aiutare a crescere. Non con un puro assistenzialismo fine a sé stesso e destinato al fallimento, ma fornendo gli strumenti e la formazione che li aiuti ad uscire dalla fase di sottosviluppo ed a raggiungere l’autosufficienza.
    I numeri che ci pervengono dall’Ospedale di Nyahururu allestito da Fraternità Missionaria, sono sorprendenti:
    nel 2019 ben 55.916 visite, circa 170 al giorno, 3.900 ricoveri, 1.011 nascite, e 70 interventi chirurgici al mese.
    Grazie all’équipe medica che è stata in quell’Ospedale: dott. Francesco Meduri, dott. Lepoldo Costa, dott. Giorgia Maran, dott. Maria Cristina Toffanin, dott. Raffaella Bigi, dott. Cristiana Caracciolo, Chiara Bugin e Serena Pietrangeli infermiere, Fernando Schiavon tecnico e Giacomino Padoan, direttore lavori.
    L’Ospedale comincia a camminare con le proprie gambe, ci dicono i nostri volontari, e i sanitari locali stanno rispondendo bene alle nostre sollecitazioni seguendo i protocolli.
    Organizzazione e formazione ora stanno dando i risultati, ma dobbiamo continuare a monitorare e migliorare la situazione.
    I volontari del CIAD: Paolo, Elena, Silvio, Antonietta, Domenico, Annie, Enzo, Pierino, Bepi, Primo, ci hanno raccontato dell’illuminante opera di p. Franco Martellozzo, nell’aiutare quella popolazione a superare le immani difficoltà aggravate dall’ambiente ostile.
    Dal cercare l’acqua, fonte di vita e indispensabile per gli orti delle donne, all’aiuto concreto ai contadini con la fornitura di aratri per lavorare i campi, e infine con la loro formazione: per raggiungere l’obiettivo di far migliorare la produzione e renderli autosufficienti.
    Ma anche ci è stato evidenziato come p. Franco abbia coinvolto tutta la popolazione, a cominciare dai più piccoli, a piantare gli alberi per fermare il deserto che avanza.
    La salvaguardia dell’ambiente è un problema che se in Europa comincia solo ora ad essere blandamente percepito, in quelle aree è un evento drammatico perché aggredisce lo spazio vitale.
    E le concrete azioni di p. Franco hanno attirato l’attenzione e l’interesse delle scuole coraniche e del Sultano. Una sapiente collaborazione per il bene comune.
    Il nostro impegno continua: GRAZIE ai volontari,  GRAZIE a chi ci aiuta, GRAZIE ai soci.

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  • 1200 persone visitate grazie ad una un’attività ambulatoriale a ritmo intenso; esaminati 70 pazienti con gravi problemi, di cui il 50% bambini.
    Vari interventi chirurgici effettuati in due sale operatorie.
    A questo si è affiancata un’intensa attività formativa sia a livello anestesiologico che infermieristico, proponendo protocolli specifici per l’ottimizzazione del lavoro.
    Questa in estrema sintesi l’attività dell’équipe medico-infermieristica che si è recata in Novembre a Nyahururu.
    E’ grazie all’intervento di questi volontari, all’attività che il dott. Francesco Meduri conduce da diversi anni in questa struttura allestita con il determinante sostegno di Fraternità Missionaria, che l’Ospedale di Nyahururu è diventato una importante realtà attesa da un vasto territorio.
    Grazie a tutti: al dott. Francesco Meduri, al dott. Leopoldo Costa, alla dott.ssa Giorgia Maran, alla dott.ssa Maria Cristina Toffanin, alla dott.ssa Raffaella Bigi, alla dott.ssa Cristiana Caracciolo, a Chiara Bugin, infermiera, a Serena Pietrangeli, infermiera, a Fernando Schiavon, tecnico, al geom. Giacomino Padoan, direttore lavori.

    Scarica il  Report missione équipe medica a Nyahururu 

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  • 6 medici specialisti, 2 infermiere, 1 tecnico, 1 geometra, tutti volontari e a proprie spese, sono in partenza per l’Ospedale di Nyahururu, dove sono attesi con ansia e speranza.
    dott. Francesco Meduri,  chirurgo generale e toracico, responsabile del team,
    dott. Leopoldo Costa,  cardiologo, coordinatore del team,
    dott.ssa Giorgia Maran,  chirurgia plastica ,
    dott.ssa Maria Cristina Toffanin,  chirurgia plastica,
    dott.ssa Raffaella Bigi,  anestesista rianimatrice,
    dott.ssa Cristiana Caracciolo,  anestesista rianimatrice,
    Chiara Bugin,  infermiera strumentista,
    Serena Pietrangeli,  infermiera ostetrica,
    p.i. Fernando Schiavon,  tecnico strumentazione sala operatoria,
    geom. Giacomino Padoan,  direttore lavori Ospedale.
    Un atto concreto di solidarietà: a tutti il nostro Grazie per la disponibilità e l’impegno in una missione impegnativa e di grande valore sociale e solidale.

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  • Sister Eunice, direttrice, scrive al dott. Franco Meduri:
    “Grazie per la vostra generosità: abbiamo appena ricevuto i nuovi strumenti medicali. Con l’occasione desidero informarvi che abbiamo migliorato l’organizzazione e i servizi. I pazienti ambulatoriali sono ora 200-250 al giorno e quelli ricoverati circa 50 al giorno.
    Ora ne abbiamo 69 e i parti cesarei questa settimana sono stati solo 18.
    L’Ospedale di distretto ha chiuso il reparto maternità e i medici sono in sciopero per cui le mamme vengono nel nostro Ospedale.
    Grazie a te e ai tuoi amici di Fraternità Missionaria che hanno reso tutto questo possibile.
    La prossima settimana ti manderò la lista degli gli interventi chirurgici da effettuare quando tornerete da noi.”
     Sister Eunice, direttrice
    Aggiornamenti di grande soddisfazione di una realtà importante. Un impegno che continua. 

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  • “L’ospedale cresce in maniera costante ed i risultati, sia in termini numerici di interventi chirurgici che nella qualità degli stessi, sono di grande soddisfazione per la popolazione e i pazienti
    .…abbiamo resa attiva la seconda sala operatoria con le attrezzature inviate da Fraternità Missionaria 
    .…la sala di cure intensive è stata oggetto di training con anestesisti, chirurghi ed infermieri
    .…i ripetuti briefing con il personale hanno permesso di tracciare i programmi per migliorarne l’operatività e l’efficienza.”
    Brevi annotazioni dal report del dott. Meduri al rientro da Nyahururu. Una situazione che ci stimola a continuare nell’impegno intrapreso per consentire l’accesso alle cure ad una popolazione che ne era priva.   Aiutaci anche tu.

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  • Appena rientrato da una verifica in loco sullo stato di avanzamento dei lavori il geom. Giacomino Padoan, un’équipe di volontari, medici e specialisti, è in partenza per l’Ospedale di Nyahururu:
    Dott. Francesco Meduri chirurgo, coordinatore e responsabile del team, Fernando Schiavon, tecnico strumenti elettromedicali, dott. Emanuela Spagnolo, ginecologa,  dott. Ilaria Tocco, specialista in chirurgia plastica, Elisa Galtarossa, infermiera professionale specialista di sala operatoria.
    Scopi della missione: in primo luogo effettuare gli interventi programmati. I pazienti candidati agli interventi chirurgici specialistici, sono stati verificati e selezionati dopo un proficuo lavoro di collaborazione con i medici dell’ospedale. La documentazione, iconografica e clinica delle loro patologie, è stata vagliata via internet.
    È un metodo di formazione che sta dando in loco esiti molto positivi sia in termini di risultati che di arricchimento.
    In secondo luogo procedere alla formazione del personale locale, medico, infermieristico, tecnico, organizzativo e amministrativo.
    L’Ospedale è diventato un punto di riferimento importante per la popolazione locale e vede crescere in maniera esponenziale il numero dei pazienti. Con i suoi 98 posti letto completamente arredati, di cui 50 nel reparto chirurgia, gli ambulatori e le numerose attrezzature elettromedicali disponibili, risponde alle necessità di una popolazione sinora priva di assistenza medica.
    Per questo occorre organizzare l’Ospedale perché proceda con le proprie gambe, e solo la formazione del personale impegnato e la verifica periodica dell’attività, possono consentire l’assistenza richiesta.
    GRAZIE ai volontari che si assumono un così importante compito, GRAZIE a quanti hanno sostenuto questo progetto.
    Ma abbiamo bisogno del tuo aiuto: con la tua donazione possiamo fornire le cure necessarie, assistere le donne a partorire.

     

     

     

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  • “…l’Ospedale è avviato bene: i pazienti dell’ambulatorio sono aumentati da 80/100 al giorno a 100/200 al giorno, mentre i ricoveri da 10/15 al giorno a 20/25 al giorno. Anche gli interventi chirurgici sono aumentati dal 1 gennaio al 23 giugno, come specificato nel report  BENEDICT XVI HOSPITAL SURGERIES DONE  che vi allego… tra cui 65 parti cesarei”,  scrive suor Eunice da Nyahururu. Ma  “…la sfida continua…mancano ancora molti strumenti e attrezzature necessarie per le operazioni…”
    La sfida continua. Se grande è la soddisfazione per sentire che finalmente i nostri sforzi stanno dando buoni risultati, molto resta ancora da fare. L’impegno è grande. La lista che abbiamo preparato di attrezzature necessarie per la sala operatoria è lunga. Un grande impegno che possiamo affrontare solo col tuo sostegno. Aiutaci, anche tu puoi salvare una vita.

     

     

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