A N’djamena, la capitale, l’assistenza medica per 500.000 abitanti era fornita data da un piccolo ospedale di soli 28 letti. Dal 2007 è operativo il nuovo ospedale, “le bon Samaritain”, costruito con i contributi di varie associazioni, con la creazione della Facoltà di Medicina
e Chirurgia all’interno dell’Ospedale, per far fronte alla deficitaria situazione di personale sanitario.
Docenti europei volontari si alternano a formare una nuova classe di medici e infermieri, giovani con grande sete di conoscere e di migliorare: dare loro questa opportunità di crescere è la via per aiutarli ad uscire da una condizione di prostrazione.
E’ appena rientrato dopo aver tenuto un corso di istruzione agli studenti il nostro consigliere prof. Domenico Bottecchia, mentre la moglie Annie ha prestato il suo servizio come infermiera e preparatrice di sala operatoria. Il riconoscimento degli studenti è il miglior grazie per un impegno nuovo e gratificante.
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Consegnati alla fine del 2011 all’Ospedale “Le bon Samaritain” di N’Djamena, 3 workstation per l’anestesia e ventilazione di pazienti, donatici da una clinica di Bolzano.
Le apparecchiature di ultima generazione, complete di monitoraggio per il controllo dei parametri vitali del paziente, vengono utilizzate per: anestesia generale in sala operatoria, rianimazione del paziente in terapia intensiva.
Data la loro complessità e delicatezza nell’utilizzo, gli apparecchi sono stati revisionati e collaudati da un nostro socio specializzato.
All’Ospedale di Goundi, nel sud del Ciad, è stato consegnato in passato un laboratorio di analisi, donato dal “laboratorio di analisi Valentini” di Padova.Tags: ciad, le bon samaritain, rianimazione
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