Maquela do Zombo – 12 febbraio 2010
Caro Dario,
ho visto il vostro progetto, nuovo e bello, e la vostra strategia per sostenere le opere di bene.
….Quì siamo stati protagonisti nel sostenere l’entrata di 22.000 sfollati dal Congo. … .all’improvviso si sono spalancate le frontiere e una colonna di gente a piedi si è riversata fino a Maquela. Presi dalla polizia all’improvviso sono stati spinti alla frontiera e cacciati. Hanno dovuto lasciare tutto, casa, beni, mezzi.
In primo tempo il governo ha messo la gente in 5 campi. Ma per la impossibilità di sostenere tanta gente, a un certo momento il governo ha detto: “ andate nei vostri villaggi e arrangiatevi”. Da un dramma se ne crea un altro.
Sono rimasti 10.100 sfollati a Maquela, a bussare ogni giorno alle porte della Missione. Avevamo dei campi di mandioko e di arachidi, e li abbiamo offerti. I Vescovi dell’Angola sono ricorsi alla solidarietà di tutti i parrocchiani di tutte le (povere) parrocchie … e tutti i cristiani hanno offerto circa 70 tonnellate di generi alimentari, e vestiario. E’ stato un successo spirituale e umanitario.
Ma devi pensare che 10.100 sfollati continuano a mangiare e a vivere tutti i giorni. Abbiamo messo tutti i ragazzi a scuola gratuitamente, ma per molti il dramma continua. Abbiamo sepolto cinque vecchiette morte per disagio e fame.
La situazione a volte fa piangere e non lascia dormire la notte.
Un abbraccio a te e a tutti i collaboratori.
p. Mariano Rampazzo
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