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  • Riportiamo con piacere per intero l’articolo redatto da don Egidio e pubblicato nel mensile “la Provvidenza” di Aprile. Siamo certi farà piacere a quanti lo hanno conosciuto e hanno potuto  godere della sua vicinanza, della sua umanità e di quella empatia che infondeva conforto e speranza.
    Mosè
    —————————————————————————-

                         Il Vescovo Girolamo Bortignon …
    … non lo posso dimenticare in questa Casa a lui dedicata.
     Il Vescovo Girolamo Bortignon è passato nel cielo della diocesi di Padova e nel cuore dei sacerdoti come una meteora celeste toccando e lasciando un segno indelebile. Né il tempo né gli eventi cancelleranno la sua persona umile e grandiosa, silenziosa e presente, amabile e forte.
    Le due date 1905-1992 (la durata della sua esistenza) e 1949-1992 (la sua permanenza in Diocesi di Padova) raccolgono una vita intensa, profondamente consacrata, totalmente del Signore e di tanti fedeli: ognuno si sentiva amato in profondità come fosse unico privilegiato. E tutti lo sentivano così. Una vita intrecciata con quella di Padre Leopoldo Mandic, di cui fu superiore e che vide anche come beato e santo.
                                          “Gli altri ti vedono morire”.
    Come sempre accade, c’era chi esaltava la sua salute, la sua età promettendo e prevedendo tanti anni di vita. Con la sua mente sempre pronta era solito risolvere il problema della morte con acuto realismo: “Gli altri ti vedono morire”, ben consapevole che sorella morte non avrebbe risparmiato neppure lui.
    Quando parliamo della morte le nostre parole sono vellutate, poco realistiche, talvolta ingannevoli, pur nella convinzione che non fa eccezione per nessuno.
    Il Vescovo Girolamo andava verso questa meta con la titubanza di ogni uomo, ma con la consapevolezza del cristiano che ha la certezza che la parola fine per lui non esiste, ma la morte lo porta tra le braccia del Padre là dove Gesù ci ha preparato un posto. La parola non è una immagine illusoria, una promessa vana, ma la sicurezza che dove sarò io, sarete voi con me.
    Sarà il passaggio, di certo non indolore, alla vita che non avrà termine.
    Il Vescovo Girolamo ha guardato in faccia questa realtà con l’umiltà del peccatore, ma con la sicurezza che era la strada indicata a tutti i suoi fedeli nei 33 anni di Pastore di un gregge grande e molto variegato che confinava con Vicenza, Treviso, Belluno e Venezia.
                                   “Le cose grandi si fanno da giovani”
     Non posso dimenticare l’incontro personale con il Vescovo Girolamo nel giugno 1967: “Il Padre Vescovo ti vuole incontrare”.

    Ero sacerdote alle prime armi, più apprendista che pastore maturo per grandi impegni. Un incontro molto aperto e affettuoso. “ Come stai? Ho una proposta da farti”. La proposta era piuttosto impegnativa e lui, il Vescovo, mi scrutava con fiducia e gioia. “Ho pensato ad una zona nuova, nella erigenda parrocchia di S. Bonaventura”.
     Mi tremavano i polsi-Sogno o realtà? Tutto nuovo per me: la zona, l’incarico, l’avvenire. Dopo un significativo silenzio, il Vescovo ha aggiunto: -“Prima di farti questa proposta io ho pregato, mi sono consigliato, ho fatto penitenza.”
     Dopo questa importante confidenza, non ho preso tempo per pensarci e, fidandomi di lui e dello Spirito, ho detto solo: “Ma io sono giovane, ho solo 35 anni!”
    La risposta del Vescovo Girolamo fu incoraggiante: ” Le cose grandi si fanno da giovane”. Il mio SI non ebbe incertezze. Lui mi abbracciò con affetto.
                                      “Io ci sono”
    Mi accompagnò all’uscita con un’ultima espressione stampata nel mio cuore: “Io ci sono”.

     Questa garanzia mi accompagnò nell’impegnativo cammino pastorale, ma, da allora, ha fatto parte viva della mia vita di prete, ed è ancora presente nella mia quotidianità perché le persone importanti, quando sono vera voce di Dio, non scompaiono mai.
     A chi mi domanda: ” Chi è il Vescovo?” Rispondo:  ” Il Vescovo è “IO CI SONO.
     Don Egidio Munaron

    Scarica l’articolo su  Provvidenza – in ricordo di don Egidio.pdf

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