Per capire i problemi e le difficoltà bisogna essere sul campo: per chi non vi è stato è difficile entrare con la mente in quelle drammatiche situazioni.
Le lettere che ci arrivano dai missionari, lette con attenzione, ci fanno riflettere; le foto poi, ci dicono più di qualsiasi parola.
I drammi, la miseria, le difficoltà quotidiane in cui si imbattono i missionari, sono fuori dalla nostra immaginazione.
Sono sparsi nel mondo, nei più remoti e dimenticati villaggi, a portar sollievo a quei disperati perchè “nei loro volti si legge la fatica e la stanchezza di vivere in una povertà estrema”.
Nel leggere i loro messaggi, apprendiamo come sanno affrontare con spirito di sacrificio ed entusiasmo la loro missione e superare quegli ostacoli che a noi appaiono insormontabili.
Li spinge l’amore per i poveri, il desiderio di aiutare quelli che nessuno aiuta, abbandonati, sottomessi dalla miseria, dalle malattie.
A tutti questi portano consolazione spirituale e pane materiale.
Per questo sono grandi ai nostri occhi: perché sanno comprendere la tragedia umana.
Ma soprattutto colpisce quanto traspare dalle loro lettere: serenità, fiducia nel prossimo, fiducia nel futuro, gioia.
Un grande insegnamento per noi.
Nel leggere le poche righe che ci mandano, ci sentiamo vicini a loro, comprendiamo il loro sacrificio.
Ci prende un senso di ammirazione anche se siamo troppo deboli per sentirci alla loro altezza, ma siamo a loro vicini con la preghiera e con l’aiuto materiale perché vincano la loro battaglia.
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