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  • Di ritorno dall’ultimo dei suoi viaggi in Ciad, Antonietta Baù ci racconta una realtà che ci sorprende e ci fa riflettere.  Ecco un breve estratto delle sue impressioni:
    “Gli orti, i pozzi, le scuole, l’alfabetizzazione degli adulti: tutto questo e tanto altro ho nella mente e nel cuore, al ritorno dal breve viaggio nella diocesi di Mongo dove p. Franco sta realizzando questi progetti.
    Un cantiere continuo, un’evoluzione dei progetti che di giorno in giorno, allargano l’orizzonte ed aggiungono tasselli nella costruzione di comunità laboriose e solidali.
    Mi ha colpito vedere l’entusiasmo, la caparbietà e la fatica delle donne che si recano al mattino presto, facendo km di strada, negli orti per curare gli ortaggi, preparare il terreno per nuove semine e dare acqua.
    Ma per loro è solo l’inizio della giornata. In seguito vanno a legna, mandano i bimbi a scuola e preparano i pasti.  E si incontrano regolarmente in gruppo per la valutazione del lavoro degli orti comunitari, provvedere alla vendita al mercato dei prodotti e all’acquisto degli strumenti di lavoro.
    Con i loro modesti guadagni riescono a pagare la scuola per i figli, migliorare l’alimentazione e pagare i farmaci.
    Ma non è finita.  Si sono organizzate per andare a scuola di sera, per imparare a leggere e scrivere, consapevoli del loro ruolo nella società.
    Donne coraggiose, degne della massima stima e considerazione. Un esempio per noi.”

    M.P.

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  • Come può un Paese povero come il Ciad accogliere migliaia di rifugiati? E come rispondere alle loro primarie necessità?
    In Sudan vi è una guerra dimenticata dai media occidentali, ma dalle conseguenze catastrofiche con migliaia di morti e più di un milione di rifugiati, dei quali 700.000 nel vicariato di Mongo: qui ancora una volta troviamo p. Martellozzo in prima linea.
    “Siamo presenti nei campi profughi secondo il metodo che abbiamo usato con le popolazioni del nostro vicariato: dopo un intervento immediato, cerchiamo di creare una base economica che permetta alle famiglie di diventare autosufficienti.
    Il modo migliore è quello di creare orti: basta fornire loro l’acqua procedendo allo scavo di pozzi, fornire le sementi e utensili. Le donne, fanno rifiorire il luogo deserto con legumi di vario tipo”
    dice p. Franco.

    Una ricetta semplice, ma fondamentale per chi non ha niente e lotta per la sopravvivenza.
    Ancora una volta l’acqua si è rivelata essenziale e questo messaggio ci aiuta a comprendere quanto sia importante aiutare quelle popolazioni a risolvere il problema dell’acqua.
    Vedere un paese povero che aiuta altri poveri sfortunati, è un grande insegnamento per noi.

    Mosè Pagnin

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  • Un importante briefing si è tenuto sabato 10 in vista della partenza dei 4 volontari per il Ciad.
    Un briefing online che ha visto dialogare e confrontarsi volontari provenienti da ogni dove che aiutano p. Franco Martellozzo.
    Vari temi sono stati trattati per ottimizzare al massimo la mission dei volontari che verificheranno in loco lo stato e le problematiche dei vari progetti e ne studieranno le soluzioni e i costi per realizzarli.
    Acqua, dighe, aratri, Banche dei Cereali, orti, scuole, sanità: Un vasto programma, un grande impegno per tutti.
    Ha visto così riuniti  Dorrit van Dalen docente universitaria collegata dall’Olanda, Indri Olivos dal Cile, insegnante, responsabile delle Scuole Materne della regione di Mongo,  Antonietta Baù di Bassano, insegnante, che opera per conto della F.I.S.M., l’ing Giacinto dal Pan di Brescia, per il progetto aratri, l’ing. Luca Comitti di Verona per il progetto acqua e dighe, l’ing. Paolo Pascale di Bologna per il progetto Banche Cereali, Silvio Tessari, ex operatore Caritas Italiana in Africa e Medio Oriente con la moglie Loredana, responsabile del coordinamento dei volontari di p. Franco, il prof. Domenico Bottecchia, per i Centri Salute, il dott. Mosè Pagnin per Fraternità Missionaria, p. Franco dal Ciad per uno stretto contatto con i suoi amici, e infine le sorelle Anna e Angela che affiancano p. Franco nel suo impegno.
    Un grande incontro per un lavoro di squadra tra quanti aiutano Franco a realizzare i suoi molteplici progetti.
    Mosè Pagnin

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  • Riconoscimento alla memoria di Dario Bedin e dei volontari.
    “Non  solo un memoriale a Dario, ma un simbolo al suo impegno per il Sud del Mondo e a quello di tutti i volontari che operano in aiuto ai più deboli.
    Ricordare per riflettere, perché quanto fatto non sia dimenticato: senza memoria non c’è futuro.
    La forma circolare ricorda la costruzione di pozzi per avere acqua pura, fonte di vita.
    Le spighe rappresentano l’aiuto a raggiungere l’autosufficienza alimentare.
    A te meditare quanto sia meritevole dare sostegno a chi è nel bisogno.
    Comune di Cadoneghe
    Associazione Fraternità Missionaria ODV “
       
    (Testo della targa alla base del memoriale)
     Dario Bedin e Fraternità Missionaria per il Sud del Mondo 
    Dario Bedin   1938- 2017
    Fin dal 1980 è stato di aiuto ai missionari con interventi e progetti su: alimentazione, acqua potabile, sanità, educazione scolastica, formazione agraria e professionale. 
    Nel 1996 fonda l’Associazione Fraternità Missionaria ODV.
    Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua opera missionaria.
    Nel 2017 riceve alla memoria il Premio Gattamelata destinato a chi in Italia si è distinto nella solidarietà e volontariato.  


       L’ASSOCIAZIONE OGGI

    Fraternità Missionaria contribuisce alla costruzione di pozzi per fornire acqua potabile, al potenziamento dell’agricoltura con la fornitura di attrezzi agricoli, con l’obiettivo di aiutare questi popoli a raggiungere l’autosufficienza alimentare

    Fraternità Missionaria contribuisce alla costruzione di Scuole, di Centri di accoglienza, di Centri di formazione professionale.
    L’Associazione fornisce tutela alle giovani donne del Ciad, vittime di sottomissione e di matrimoni combinati.

    In Kenya a Nyahururu Fraternità Missionaria ha reso operativo un Ospedale fornendo dispositivi medicali e attrezzature per la logistica.
    Ha allestito sale operatorie, gabinetti scientifici, ambulatori e reparti specialistici.
    L’Associazione ha contribuito alla realizzazione di un Sanatorio  a Manila-Filippine, e aiuta Centri Salute in Ciad e Camerun 

                                      L’Associazione oggi aiuta i missionari in:

    AFRICA: Angola, Camerun, Ciad, Congo Brazzaville, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Kenya, Tanzania,
    AMERICA LATINA: Bolivia, Brasile, Paraguay
    ESTREMO ORIENTE: India, Filippine, Papua Nuova Guinea, Thailandia.

     

                                      

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  • Grande attenzione da parte della stampa al “Monumento ai volontari”,  “stimolo alle nuove generazioni: senza memoria non c’è futuro” ( Il Gazzettino).
    Il quotidiano online “Padova oggi” e “Il Gazzettino” dedicano un ampio servizio. 
    Riportiamo integralmente qui di seguito l’articolo pubblicato  su “Padova oggi”.
    https://www.padovaoggi.it/attualita/monumento-volontariato-cadoneghe-18-gennaio-2024.html

    Un monumento al volontariato davanti alla scuola primaria: la decisione del Comune.

    Sarà dedicato alla memoria di Dario Bedin, fondatore e presidente di Fraternità Missionaria: l’opera sarà un simbolo anche per celebrare e onorare l’importanza e l’attualità dell’impegno dei volontari, da porre come esempio e stimolo alle nuove generazioni perché senza memoria non c’è futuro.

    Verrà presto realizzato a Cadoneghe un monumento al mondo al volontariato: sarà dedicato alla memoria di Dario Bedin, fondatore e presidente di Fraternità Missionaria, e l’opera che verrà posizionata di fronte alla scuola primaria “Falcone e Borsellino” di via Vecellio a Cadoneghe sarà un simbolo anche per celebrare e onorare l’importanza e l’attualità dell’impegno dei volontari, da porre come esempio e stimolo alle nuove generazioni perché senza memoria non c’è futuro.

    Monumento al volontariato
    La Giunta Comunale di Cadoneghe ha approvato la richiesta di contributo da parte dell’associazione Fraternità Missionaria con un importo di 20mila euro per la realizzazione del monumento. L’opera sarà dedicata al ricordo di Dario Bedin, fondatore di Fraternità Missionaria, scomparso ad agosto del 2017. «Quella che verrà realizzata è un’opera sicuramente pensata per Dario – afferma Sergio Mirandola, presidente di Fraternità – in ricordo del suo impegno e dedizione. E con Dario onoriamo tutto il mondo dei volontari che si mettono a servizio di un mondo sempre più bisognoso di aiuto. Grazie al sindaco Marco Schiesaro, al consiglio comunale, e a quanti credono e sostengono la “mission” dei volontari».

    Dario Bedin
    Dario Bedin sentiva come una missione aiutare le popolazioni del Sud del Mondo e nel 1996 fondò l’Associazione Fraternità Missionaria, Associazione di volontariato e Solidarietà nei Paesi in via di sviluppo. Nel corso degli anni la sua opera è diventata sempre più importante e decisiva per quelle realtà coinvolgendo più persone possibili e aumentando il raggio degli aiuti. È stato Presidente di Fraternità Missionaria fino al 2014 e vicepresidente fino al 2016, finché le forze e la malattia glielo hanno consentito. Nel 2017 ha ricevuto il Premio Gattamelata dedicato alla promozione della cultura e della pratica del volontariato e della solidarietà.

    Cadoneghe
    «Finanziare la costruzione di questa opera – commenta il vicesindaco Devis Vigolo – è il modo migliore che l’amministrazione comunale, e con noi tutta la comunità, ha per ringraziare l’instancabile e impagabile impegno e dedizione dei volontari». Aggiunge l’assessore al sociale Sara Ranzato: «Cadoneghe è una comunità solidale e ricca di volontari che con la propria passione dedicano ritagli preziosi del proprio tempo libero per gli altri, rappresentando una risorsa indispensabile per il bene comune». Conclude il sindaco Marco Schiesaro: «Grazie ai volontari di Fraternità Missionaria e al loro operato a fianco degli ultimi, in particolare alle popolazioni del Sud del Mondo: è lì che si trovano le risposte alle emigrazioni di massa. Insegniamo loro ad essere padroni del loro futuro e a non consegnarsi così a delinquenti e mercanti di schiavi del nuovo millennio».

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  • Si è appena concluso un anno intenso e ricco di interventi, in aiuto ai progetti che i missionari con fatica realizzano, lottando in prima linea tra inimmaginabili difficoltà.

    Dall’aiuto a salvare dalla sottomissione le giovani donne del Ciad, vittime di matrimoni combinati e gravidanze precoci, al sostegno a suor Jane in Kenya che ospita bambini afflitti da malnutrizione, all’aiuto a sorella Gabriella Lorenzi che in Camerun aiuta le famiglie più indigenti, fino a p. Martellozzo che in Ciad sta realizzando grandi progetti, dall’acqua, alle attrezzature agricole, alle banche dei cereali, alle scuole, per aiutare quella popolazione ad uscire dallo stato di sottosviluppo e raggiungere l’autosufficienza.
    A Nyahururu in Kenya, l’Ospedale è ora ben organizzato ed è diventato un punto di riferimento importante e indispensabile per la regione. Ma le necessità di un Ospedale non finiscono mai, e per questo è continuato il nostro impegno con l’invio di nuove attrezzature medicali di diagnostica per immagini.
    Non poteva mancare un aiuto anche ai bambini dell’India nella zona di don Vimal, per assicurare loro l’istruzione e un futuro, a don Rossignolo e a p. Breda per i loro ragazzi in Thailandia e in Tanzania.
    Sono stati tanti gli EVENTI che ci hanno visto protagonisti: dalla cena solidale, grazie alla collaborazione con gli addetti alla sagra, all’incontro tra p. Martellozzo e i volontari provenienti da varie parti d’Italia e dalla Francia, realizzato al fine di coordinarne gli interventi, al concerto lirico di beneficenza per un pozzo in Ciad. Infine l’incontro-dialogo tra cinque missionari, che si è sviluppato in un dibattito illuminante per i presenti.
    Un anno che ci ha visto sempre attenti ad aiutare i più deboli.  Sarebbe bello che senza nascondere i problemi, le nostre deboli forze, i nostri difetti, riuscissimo a gioire e raccontare con orgoglio quanto di buono è stato fatto e ciò che possiamo offrire.
    Mosè Pagnin

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  • Negli anni scorsi molte voci mi sono giunte per realizzare un evento nel mese missionario. Quest’anno è arrivata l’occasione della presenza di missionari in Italia ed è stato tenuto un incontro con cinque sacerdoti: p Benoit Lovat (Ciad), p. Franco Martellozzo (Ciad), p. Renzo Rossignolo (Thailandia), p. Francesco Breda (Tanzania) e don Vimal Lakra (India).

    P. Martellozzo, p. Breda e p. Rossignolo sono i missionari storici che l’associazione ha sempre aiutato. 
    Don Vimal con padre Lovati sono invece i “nuovi” aggiunti in questo periodo: infatti l’associazione rivolge il suo sostegno a “vecchi e nuovi”.
    Nel dibattito sono emerse le problematiche di tutte queste terre, le questioni socio economiche legate alle diverse culture e religioni e i progetti che l’Associazione ha contribuito a realizzare.
    Noi da sempre aiutiamo i missionari con progetti educativi, agroambientali e sanitari ed è nostra intenzione continuare nel sostegno a quelle missioni e a quei missionari che operano in queste terre in mezzo a difficoltà e a disagi notevoli.
    “Il Natale è lo spirito del dare senza il pensiero di ricevere. È felicità perché vediamo la gioia nelle persone. È dimenticare se stessi e trovare il tempo per gli altri. Scartare l’inutile sottolineando i veri valori.” (Thomas S. Monson)
    Il Natale è la festività più attesa e più bella dell’anno che rivela ancora una volta l’importanza della famiglia, la nostra, e quella più grande a cui apparteniamo, dove riconoscerci amati e capaci di amare.

    Voglio ringraziare i Soci e i Sostenitori, il gruppo donne e il Consiglio Direttivo per la loro collaborazione a far sì che l’Associazione possa continuare a portare avanti questo “dono” con orgoglio e dedizione.
    Un caro augurio di Buon Natale e di un felice nuovo anno.
    Sergio Mirandola, presidente.

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